Il circolo di lettura della Consulta Giovani si incontrerà giovedì 08 Aprile alle ore 21,00. I libri di cui si parlerà sono: "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" e "Tre ragazzi immaginari" di Enrico Brizzi.
Ovviamente l'incontro è aperto a tutti e gratuito. Aspettiamo anche te!!!
Qui di seguito le recensioni dei due libri:
Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi
Una domenica pomeriggio, con una telefonata inaspettata, Aidi piomba nella vita di Alex, un giovane liceale inquieto e ribelle. Tra i due ragazzi si instaura un rapporto profondo che li porta a non riuscire a fare a meno l’uno dell’altra, ma la loro felicità è minata dallo spettro di un viaggio di un anno in America, un “grande volo” che Aidi vuole e deve compiere per motivi di studio. Il messaggio del romanzo, espresso attraverso la metafora del volo è la volontà di fuga dal “gruppo”. Il “gruppo” rappresenta per Alex l’omologazione, il conformismo, l’alienazione da un sentire forte, l’ostacolo alla conquista di un’esistenza autentica e libera dalle costrizioni false e superficiali del nostro tempo. È’ quest’esigenza di libertà, scevra da compromessi, soprattutto con se stesso, che induce Alex ad allontanarsi dai compagni grigi e viziati del liceo, a distaccarsi da una vita familiare spenta e passiva, a scegliersi come compagno un ragazzo emarginato a sua volta dal gruppo dei benpensanti, infine ad eleggere come miti personali simboli dell’immaginario “underground” contemporaneo e personaggi letterali, come il Giovane Holden di Salinger o Il Piccolo Principe di Saint Exupery. Il romanzo di Enrico Brizzi è un piccolo affresco italiano sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Protagonista è Alex D., liceale inquieto e ribelle nei sentimenti, che accosta nella propria scala di valori l’amicizia e l’impegno morale alla letteratura contemporanea e alla musica punk – rock.
Tre ragazzi immaginari
di Enrico Brizzi
Un'opera ambientata nella Bologna dei nostri giorni, città fatta di amori, amicizie ed avventure che nasconde un’ analisi introspettiva delicata e sottile operata dall'autore su se stesso. Sono 187 pagine in cui sono descritte minutamente le vorticose vicende del giovane Brizzi: le corse in vespa, il concerto dei Pogues, le assemblee scolastiche, le serate passate con l'Assiro sulle impalcature per la restaurazione di Palazzo Casali e le notti trascorse insieme a Chiara.
Ad interrompere il vivace racconto, ecco che la narrazione lascia il posto alla riflessione, come se Brizzi stesse proprio chiedendo ai suoi lettori un momento, un attimo, pochi secondi per capire tutti i suoi ventiquattro anni passati su questa strana terra sin dall'adolescenza per arrivare a questi giorni, dove lo scrittore si ritrova ad dover affrontare l'eccitante ma contemporaneamente difficile e spaventosa realtà che lo costringe ad ammettere di essere cresciuto. Allo stesso modo, così velocemente come cambia il discorso, si sostituisce ad un linguaggio colorato, vivido, ricco di espressioni dialettali e di “sfumature” tipiche dell'adolescenza.
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